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La gamma a due ruote più completa del modo Sembrerà strano iniziare questa storia delle moto Honda con una foto del robot umanoide ASIMO, ma questo è proprio la dimostrazione dell'alta tecnologia che Honda sviluppa in tutti i settori in cui è attiva.
Cinquant’anni di attività produttiva hanno determinato la sorprendente diversità dei motocicli che fuoriescono dalle linee di montaggio degli stabilimenti Honda - una gamma di oltre 950 modelli fra quelli totalmente nuovi e le più recenti versioni di prodotti ormai consolidati. La continua ricerca dell’avanguardia tecnologica ed il desiderio di aprire nuovi mercati hanno infatti prodotto un’impareggiabile varietà di motocicli – che spazia dai motori elettrici per biciclette alle lussuose moto da turismo da 1520cc. Tesa ad elevare continuamente il livello delle prestazioni, dell’affidabilità e della facilità d’uso delle sue moto, la Honda è riuscita a portare le proprie moto da turismo, sport e fuoristrada a livelli di perfezione inimmaginabili nel 1948. Il risultato è una gamma di propulsori incredibilmente ampia: 4 tempi, 2 tempi, monocilindrici, bicilindrici in linea, contrapposti ed a V, 3 cilindri a V, 4 cilindri a V, 4 e 5 cilindri in linea, 4 e 6 cilindri contrapposti. E contemporaneamente è nata un’intera nuova categoria di veicoli a due ruote. La qualità è sempre stata la priorità per la Casa, che oggi garantisce integralmente per due anni tutte le sue moto di cilindrata superiore a 250 cc. In queste pagine abbiamo raccolto una parte comunque limitata dei veicoli realizzati in cinquant’anni di attività. Ognuna di queste moto ha rappresentato per la Honda un evento, e per la clientela di tutto il mondo una speciale pietra miliare in grado di mostrare come innovazione, sviluppo ed ampliamento del mercato siano stati concetti efficaci su molti fronti differenti.
ASIMO SENZA SEGRETI Lo abbiamo visto ballare, salire le scale, suonare il piano. E pochi giorni fa anche riconoscere gli oggetti, interagire con l’ambiente e perfino correre. Cosa si celasse però dietro Asimo, il diabolico umanoide della Honda è sempre stato un segreto. Qualcuno ipotizzava perfino che là dentro ci fosse un nano… Oggi però la Honda Motor Co. ha gettato la spugna, rivelando nel dettaglio cosa riesce a fare (e come) il suo robot. Non siamo ancora alla spiegazione tecnica di quali processori e meccanismi contenga Asimo, ma poco ci manca: già da sole queste notizie permetterebbero alla concorrenza di capire molte cose. Ma è proprio questo il punto: la concorrenza non c’è. E se c’è (vedi il tentativo di Toyota di fare qualcosa di simile), la Honda non la teme. Asimo, è il caso di dirlo, è di un altro pianeta e il nuovissimo modello riesce a interagire le persone, elaborando informazioni in modo estremamente veloce adattandosi ai differenti ambienti in cui vive l’uomo. Pazzesco, ma vero. Le ultime novità si possono tutte concentrare nel nuovo controllo elettronico della postura che regala ad Asimo la possibilità di correre in modo molto simile alle persone, nel cosiddetto “Movimento continuo autonomo” (che permette di raggiungere un luogo muovendosi con flessibilità e non a piccoli scatti) e la rivoluzionaria tecnologia con inediti sensori di forza e visivi per permettere una interazione più armoniosa con l’ambiente umano. Il nuovissimo Asimo è alto ora 130 cm, solo 10 in più della precedente versione, che fu drasticamente abbassato per non incutere timore all’uomo. Insomma siamo sempre nella sfera psicologica di poterlo controllare con un paio di ceffoni nel caso qualche microchip faccia le bizze. Operazione comunque al limite della follia visto quello che costa: mancano dati ufficiali, ma sembra che la Honda abbia investito nel progetto qualcosa come 2 miliardi di dollari. Un prezzo esorbitante anche per un colosso del mondo dei motori visto che con quella cifra si possono realizzare quattro modelli interamente nuovi o due grandi fabbriche. La domanda, però, come diceva Lubrano nasce spontanea: perché? Perché il più grande costruttore di moto del mondo si lancia in un’impresa così folle? I giapponesi, si sa, sono di poche parole. E a questo interrogativo rispondono così: “Honda persegue lo sviluppo di ASIMO con l’obiettivo di aiutare le persone”. Il che vuol dire poco o nulla. Ma una cosa è certa: la rivoluzione di Asimo sta tutta nel fatto che a differenza di altri robot riesce ad “usare” tutti gli strumenti nostri, per cui in futuro potrebbe “vivere” senza problemi in un mondo fatto per gli esseri umani. Ossia guidare le automobili, fare la spesa ed essere impiegato in missioni pericolose. Torniamo però al nuovo Asimo e ai suoi segreti. E in particolare al “Controllo della postura” che ora lo fanno flettere o girare il busto mantenendo l’equilibrio e prevenendo eventuali problemi di scivolata e rotazione nell’aria (sempre possibili nei micro-movimenti ad alte velocità. Asimo infatti ora viaggia a 3 km/h. Inoltre, anche la velocità di camminata è aumentata da 1,6 km/h a 2,5 km/h. Sembra una cosa da nulla, ma già per correre a 3 Km/h occorre “volare”, ossia fare un piccolo balzo nella falcata. Il che comporta una precisione di salto mai vista e il conseguente assorbimento dell’impatto per evitare una sicura scivolata. “Per riuscire a correre – spiegano alla Honda - un robot deve essere in grado di ripetere i movimenti di spinta verso il suolo, tensione delle gambe in avanti e repentina ricaduta sul suolo in tempi ristretti e senza alcun ritardo, assorbendo lo shock istantaneo di impatto. Grazie a un processo di alta velocità appena sviluppato, l’unità motrice di alta potenza ed elevata risposta, unita alla struttura delle gambe rigida e leggera, Honda ha realizzato un hardware altamente raffinato con livelli di performance di quattro volte più veloci se paragonati al modello precedente”. Ma non è ancora tutto. Il vero problema correlato all’aumento della velocità della corsa è un altro: in seguito a una pressione ridotta tra il piede e il suolo, la rotazione e la scivolata possono verificarsi più frequentemente proprio quando il piede si solleva dal pavimento e quando subito dopo si poggia nuovamente a terra. Quando una persona corre, infatti, la falcata varia da 0.2 a 0.4 secondi in base alla velocità personale e la sospensione in aria, quando entrambi i piedi sono staccati dal suolo, varia da 0.05 a 0.1 secondi. La falcata di ASIMO è di 0.36 secondi con una sospensione di 0.05 secondi, esattamente come una persona che sta facendo jogging… Le mostruosità non sono finite: Asimo assume aspetti umani perché ora si può muovere verso una precisa meta senza fermarsi, analizzando qualsiasi deviazione prevista tra le informazioni inserite nella mappa e le informazioni ottenute analizzando l’area circostante attraverso i propri sensori di superficie. Questo significa che vede, analizza e decide. Fino al punto di cambiare autonomamente il percorso qualora i sensori di superficie e visuali posizionati nella testa rilevino la presenza di ostacoli insormontabili Ma per interagire davvero con le persone è necessario muoversi in sintonia con i loro movimenti. Così Asimo grazie a sensori visivi (nella testa) e sensori di forza (nelle mani) capisce e interpreta gli spostamenti degli esseri umani e si muove in sincronia con le persone. Grazie a tutto ciò può consegnare o ricevere oggetti, dare la mano facendo un passo in avanti o indietro seguendo la direzione verso cui la sua mano viene tirata o spinta. Quando in futuro lo manderemo a una riunione al posto nostro saremo sicuri che saprà salutare con eleganza… VINCENZO BORGOMEO
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